NOTE DEL TRASCRITTORE:
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CRONACA
DELLA
RIVOLUZIONE DI MILANO
DI
LEONE TETTONI
Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perchè non siam popoli,
Perchè siam divisi;
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?
Mameli.
A PROFITTO
DELLE FAMIGLIE DE’ MORTI NELLE GLORIOSE 5 GIORNATE
MILANO
COI TIPI DI CLAUDIO WILMANT
1848
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AGLI ILLUSTRI MEMBRI
DEL GOVERNO PROVVISORIO CENTRALE DELLA LOMBARDIA
GABRIO CASATI PRESIDENTE
VITALIANO BORROMEO, GIUS. DURINI, POMPEO LITTA,
GAETANO STRIGELLI, ANTONIO BERETTA,
CESARE GIULINI, ANSELMO GUERRIERI, GIROLAMO TURONI,
PIETRO MORONI, FRANCESCO REZONICO,
AZZO CARBONERA, AD. LUIGI ANELLI, ANNIBALE GRASSELLI
QUESTO
TENUE LAVORO CHE RICORDA I FATTI
DELLA PIU GLORIOSA FRA LE RIVOLUZIONI
INTERPRETI DEI VOTI
DEGLI AMICI E DEI CONCITTADINI RICONOSCENTI
AL LORO INFATICABILE ZELO E SANTO AMOR DI PATRIA
RIVERENTI INTITOLANO
L’AUTORE E LO STAMPATORE
PRIMA RIVOLUZIONE DI MILANO.
Dalle tombe levarono il venerabile capo gli eroidella Tassera e di Legnano, insusurraronomisteriose parole, sparsero un alito di fuocoe di vita, e la moderna Milano, la Sibaridell’Italia, la città degli agi e delle feste,delle mollezze e dei piaceri, la città chetrentatrè anni di sempre vigile e sempre artificiosacorruzione, sembrava l’avessero snervata,imbastardita per sempre, questa cittàsi trovò all’improvviso trasformata in unapalestra di eroi.
Bianchi-Giovini.
I fatti che sto per narrare non richiedono poesia, nonesaltazione, ma purità di stile senza ricercatezza; e quindicon anima schietta e corrucciata, e colla più santa veritàricordo a’ miei amati fratelli d’Italia cose orrende, noncredibili al nostro secolo, non credibili all’intera Europa, etali che desteranno sul Tedesco l’esacrazione universale. Leepoche in cui la nostra Lombardia ricorda i nomi di Attila,di Uraja, di Federico Barbarossa e delle barbare soldatescheScile, Unne, Gote, Visigote, Ostrogote e Borgognone,sono epoche troppo felici messe a riscontro dei trentaquattr’annidella ultima dominazione austriaca su questa bellaparte d’Italia; e gli storici che con orrore ci tramandaronoi fatti d’allora, certo sarebbero d’opinione diversa, chiamandoorde barbariche i Tedeschi del secolo XIX, ed Eroiquelle nordiche legio