IL
FIUME BIANCO E I DÉNKA
MEMORIE
DEL
PROF. CAV. AB. G. BELTRAME
PUBBLICATE
PER CURA DEL R. ISTITUTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI
NELL'OCCASIONE
DEL
CONGRESSO INTERNAZIONALE GEOGRAFICO
IN VENEZIA
VERONA
STABILIMENTO TIP. DI G. CIVELLI
—
1881.
(Proprietà letteraria).
[5]
Io nol nego: fin dai vent'anni ho avutola vocazione d'andarmene proprio in Africa;ed unico mio scopo era la conversione diquelle genti barbare e selvagge a religionee civiltà. Ma non posso negare altresì d'esserestato fin da giovinetto sempre vagodel viaggiare, d'ogni cosa nuova, strana,lontana da ogni nostra abitudine. Passavoquindi molte ore del dì guardando avidamentela carta dell'Africa; rinfocolavo l'immaginazionecolla lettura di molti viaggidi missionari e di altri viaggiatori; studiavol'arabo giorno e notte; sognavo, facevo[6]calcoli su calcoli, castelli su castelli.... edirò anche che covavo il desiderio di scrivereun giorno qualche cosa che almenonon fosse stata mai scritta; e to' che inparte ci sono riuscito. La Società GeograficaItaliana fece stampare la mia grammatica,che adesso si ristampa col dizionariorelativo della lingua dei Dénka parlatada più di venti tribù dell'Africa Centrale;e quindi un saggio di grammatica e unbrevissimo vocabolario della lingua degliAkkà. Venne pure alla luce il mio viaggionel Sènnaar e nello Sciangàllah; e aquesti lavori — per quanto ne sò io — nonvenne fatto mal viso. Ora, per curadel R. Istituto Veneto di scienze, lettereed arti, vengono pubblicate le mie memoriesul fiume Bianco e sulle tribù dénka,nella fausta occasione del Congresso InternazionaleGeografico in Venezia.
Nè voglio darmi a credere che moltecose non sieno state, o non sieno per esseregiustamente censurate. Lo so che non èpossibile scrivere un libro e mettersi cosìin relazione diretta con tante persone per[7]bene senza che vi si trovino cose degnedi nota. Ma questo posso dire ch'io cercaisempre la verità. I miei giudizi e i mieiapprezzamenti possono essere erronei, masono sinceri.
Spero quindi che anche questo poveromio lavoro non riuscirà discaro; e dico lospero, perchè eziandio la lode delle persone,ammodo s'intende, è uno sproneper tutti, che fa sopportar con piacere ilsacrificio e durar la fatica con tanto dicuore.
Verona, 30 aprile 1881.
G. Beltrame.
[9]
Il Provicario Apostolico dell'Africa Centrale Ignazio Knoblecher — Ultimesue parole in Koròsko ai Missionari veronesi — Lerive del fiume Bianco da Chartùm ai Scìluk — Lemeraviglie di una foresta — Gli Arabi d'Abù-Zèt — IBaggàra-Selèm — Linguaggio mimico degli Arabi.
Mi recai per la seconda volta in Africa sulloscorcio del 1857 coi missionar