Gabriele d'Annunzio
I ROMANZI DEL GIGLIO
Io farò una finzione, che significheràcose grandi.
Leonardo da Vinci.
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1896
—
Settimo Migliaio.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Riservati tutti i diritti.
Tip. Fratelli Treves.
.... una cosa naturale vistain un grande specchio.
Leonardo da Vinci.
Io vidi con questi occhi mortali inbreve tempo schiudersi e splendere epoi sfiorire e l'una dopo l'altra periretre anime senza pari: le più belle ele più ardenti e le più misere che sienomai apparse nell'estrema discendenzad'una razza imperiosa.
Su i luoghi dove la loro desolazione,la loro grazia e il loro orgoglio passavanoogni giorno, io colsi pensierilucidi e terribili che le antichissime rovine[4]delle città illustri non mi avevanomai dato. Per scoprire il mistero delleloro ascendenze remote, esplorai laprofondità dei vasti specchi familiaridove talvolta esse non ravvisarono leloro proprie imagini soffuse d'un palloresimile a quello che annunzia ildissolvimento dopo la morte; ed alungo scrutai le vecchie cose consuntesu cui le loro mani fredde o febrili siposarono col medesimo gesto, forse,che avevano usato altre mani già fattepolvere da gran tempo.
Tali io le conobbi nel tedio dei giornicomuni o sono esse le creature delmio desiderio e della mia perplessità?
Tali io le conobbi nel tedio dei giornicomuni ed esse sono le creature delmio desiderio e della mia perplessità.
Quel brano della trama di mia vita,che fu da loro medesime operato inconsapevolmente,ha per me tal pregio[5]inestimabile ch'io voglio impregnarlodel più acuto aroma conservatore perimpedire che il tempo in me lo impallidiscao lo distrugga.
Per ciò oggi io tento l'arte.
Ah, qual sortilegio dunque potrebbedare la coerenza delle materie tangibilie durevoli a quel tessuto spirtaleche le tre prigioniere ordirono nel tediodei giorni aridamente e quindi apoco a poco riempirono con le imaginidelle cose più nobili e più desolanti incui la passione umana siasi mai rimiratasenza speranza?
Dissimili alle tre sorelle antiche perchènon figlie ma vittime della Necessità,tuttavia nel comporre la più riccazona della mia vita esse parvero anchepreparare il destino di colui chedoveva venire. Insieme si affaticavano,quasi mai accompagnandosi con uncanto ma men di rado versando lacrime[6]visibili in cui erano sublimate le essenzedelle loro anime inesauste e chiuse.
Perchè fin dalla prima ora io le conobbisovrastate da