LA DONNA FIORENTINA
DEL BUON TEMPO ANTICO


La donna fiorentina
del buon tempo antico

affigurata da ISIDORO DEL LUNGO

Nei primi secoli del Comune — Da Dante al Boccaccio — Beatrice — Ladonna ispiratrice — Nel Rinascimento e negliultimi anni della libertà — Una madrefamiglia delcinquecento — Un'altra lettera dell'Alessandra MacinghiStrozzi.

R. Bemporad & Figlio — Editori
FIRENZE 1906 Filiali: MILANO, ROMA.
TORINO: S. Lattes e Cº. — NAPOLI: SocietàCommerciale Libraria.


PROPRIETÀ LETTERARIA
DEGLI EDITORI R. BEMPORAD E FIGLIO

1905 — Firenze, Tipografia della Biblioteca di cultura liberale.


Alla mia EDUVIGE, e alle tre nostre battezzate in San Giovanni CAROLINA, ROMILDA, ALBERTINA

Palazzina, 17 ottobre 1905.

[1]

NEI PRIMI SECOLI DEL COMUNE

[2]

Alla Società per l'istruzione della donna, in Roma il 13 marzo, e alCircolo Filologico di Firenze il 25 aprile, del 1887.

Conservo a questo e ad altri degli scritti che compongono il presentevolume la forma con la quale mi nacquero, di pubblica lettura.Bensì la materia, che qui si distende quant'occorreva alla trattazionedell'argomento, fu in quelle letture contenuta entro limitidi tempo e di discrezione.

[3]

Signore e Signori,

Più volte mi è occorso pensare, che si potrebbe ritrarre,così in punta di penna, la vita antica fiorentina,delineandola per figure femminili: dalle donne casalinghede' tempi di Cacciaguida alle madrifamiglia dei primitempi medicei; poi da queste alle popolane e gentildonneanimose e gagliarde degli ultimi anni repubblicani. Io mison provato ad abbozzare il ritratto della donna nel primodi que' due periodi, cioè dai principî del Comune sino aitempi dell'oligarchia prevalente nella seconda metà delsecolo XIV. La donna fiorentina di questo periodo puòconsiderarsi nella realtà storica, nelle leggende, nellaidealità poetica. Mi fermo ai due primi capi; realtà storica,leggende; e sotto di essi raccolgo (nè altro promettoal mio cortese uditorio) alcune imagini e figure dal vero.

Ma una cosa, innanzi di procedere, giova che sia avvertita.Alla libertà fiorentina, da' primordî del Comunesino alla distruzione degli ordini repubblicani nel 1530,la donna non recò il tributo di atti virili ed eroici, comefu in altre città d'Italia. Non ha Firenze, nè dalla storianè dalla leggenda, la Cinzica de' Sismondi, che salva Pisadalla notturna aggressione dei Saraceni; non ha Stamura,che col ferro e col fuoco affronta impavida l'esercitoimperiale assediante la sua Ancona; nè Caterina[4]Segurana, a cui Nizza pose una statua sulla porta Peirolierada lei difesa contro Turchi e Francesi; nè madonnaCia degli Ubaldini, la forte donna romagnola, «guidatoredella guerra e capitana de' soldati»,[1] che sostiene Cesenacontro l

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