FERDINANDO GREGOROVIUS
L'isola d'Elba
San Marco di Firenze
La campagna dei volontari intorno Roma
Poeti romani contemporanei
Avignone
Ravenna.
Versione dal tedesco
Ulisse Carboni—Libraio Editore
ROMA
Via delle Muratte, 77
1907
I diritti della presente traduzione sono riservati
Stab. Tip. della Officina Poligrafica Editrice
Roma, Piazza della Pigna, 53.
Una volta alla settimana il piroscafo delloStato toscano, il «Giglio», fa in estate ilviaggio per l'Elba, per portare i dispaccidel Governo ed i passeggieri. Da Livornoil viaggio dura circa cinque ore, poichè sitocca Piombino, dove il bastimento si fermaper un certo tempo.
Sempre lungo la costa solitaria della Maremma,si è rallegrati dalla vista della verdepianura, che discende al mare, e che è limitataall'interno dai monti che circondanoVolterra. Delle torri ai luoghi di approdo,alcuni piccoli porti, alcuni edifici per usiindustriali e delle case coloniche sparsequa e là interrompono la striscia uniformedelle Maremme, che verdeggiano di boschettidi mirti, dove nel folto è una ricchissima[Pg 4]caccia di cinghiali.
Ai tempi degli Etruschi su questa costaerano delle ricche città, potenti per la lorocultura, da Volterra sino a Cere e sino aVejo nella Campagna Romana. Si passa dinanzialla vecchia Cecina, un luogo che sitrova ancora oggi collo stesso nome, vicinoalla costa. Più al sud era la celebre Vetulonia,poi Populonium, una delle più possenticittà degli Etruschi, la quale estendevala propria signoria su tutte le isolevicine. Essa fu distrutta nella guerra civiletra Mario e Silla, cosicchè già, al tempodi Strabone, non rimaneva altro della suagrandezza che una vecchia torre, un tempioe pochi avanzi di mura. Le sue rovinesono visibili sul promontorio della piccolapenisola che sporge dalla costa, luogo resoselvaggio da cespugli di pruni e dall'erica.Un piccolo fortilizio si erge in questoluogo. Veleggiando intorno alla penisoladi Populonium si arriva al porto di Piombino.
Questa piccola città di appena 1200 abitantiera una volta dominio della casa Appiani,e nell'anno 1805 del côrso FeliceBaciocchi, duca di Lucca e Piombino, maritodi Elisa Bonaparte. Estinta la casaAppiani nell'anno 1631, il principato passòalla Spagna, e nel 1681 ad Ugo Buoncompagni-Ludovisi,i discendenti del quale ne[Pg 5]tornarono in possesso dopo il 1815, sottola supremazia della Toscana. Le stradiccioledella città colle loro case gialle, il castelloprincipesco in alto, e le mura nere ed unatorre esposta ai venti sopra uno scogliobattuto dalle onde nel porto, guardano solitarigiù nel mare. La veduta dalla città èdegna di una residenza sovrana; un interoarcipelago sta dinan