FERDINANDO GREGOROVIUS
La
Campagna romana
I Monti Ernici—I Monti Volsci
Idilli delle spiagge romane—Il Circeo
Le sponde del Liri—Il Castello
degli Orsini
in
Bracciano.
Versione dal tedesco
Ulisse Carboni—Libraio Editore
ROMA
Via delle Muratte, 77
1906
I diritti sulla presente traduzione sono riservati
Stab. Tip. della Società Poligrafica Editrice
Roma, Piazza Pigna, 53.
Questo volume, al quale altri faranno seguito, faparte di un'opera geniale, ma poco nota fra noi, delGregorovius, «Wanderjahre in Italien», che neltesto tedesco comprende ben cinque volumi, editidal Brockhaus di Lipsia. Di essa apparvero giàin Italia, molto tempo addietro, frammenti, capitoliisolati, ma—non sappiamo veramente per qualemotivo—mai se ne tentò l'intera traduzione.
Ingiusto essendoci sembrato l'oblio, cui si eranocondannate queste bellissime pagine, abbiamo pensatodi presentarle al pubblico italiano in una fedeleed integra versione.
Questo primo volume comprende le escursionidel grande storico della Roma medioevale per la[iv]terra latina, per la campagna romana, la marittimae per il Lazio fino alle sponde del Liri, escursionifatte, per la maggior parte, fra il 1858 edil 1860. Non sono fuggevoli impressioni alla Stendhal,non sono note modeste o superficiali da touristee tanto meno vuote e patetiche chiacchierate:se in Gregorovius il sentimento del bello era profondo,se, dinanzi all'opera d'arte creata dall'uomood a quella plasmata dalla natura, egli si entusiasmavae diveniva spontaneamente poeta, innanzitutto e soprattutto, egli era uno storico ed in ognicosa vedeva quindi e sentiva il passato. Anche inun'opera di personali impressioni non poteva perciòspogliarsi del suo abito di ricercatore e ricostruttoredi epoche trascorse: e in queste pagine, infatti, ètutto il Gregorovius della «Storia del medio evo»,è il Gregorovius che fruga fra le rovine e fra ivecchi manoscritti che raccoglie, riunisce, esaminae ricostruisce.
Leggendo queste pagine si sente che Gregoroviusè nel suo dominio: egli conosceva infatti Romaed i suoi dintorni, come pochi anche oggi la conosconoe l'amava con affetto sconfinato e ammirazioneprofonda di figlio: ne conosceva i monumenti,i ruderi, gli abitanti, le abitudini, il linguaggio,la vita comune, la storia grande e tragica, la politica,le leggende, la fede. Le sue osservazioni,di un'esattezza severa, scrupolosa, sono quindispontanee e pensate insieme, costanti e continue.[v]La vita di mezzo secolo fa, sotto il dominio papale,molto diversa invero da quella di oggi, maforse più caratteristica, rivive nelle pagine di questobel libro e vi rivive intera, in tutta la sua bellezza,ricordando, più di quello che oggi ricordi,tutto un passato di lotte, di guerre, di gesta e ditragedie. Accanto al Lazio della metà del secolo xixsi leva, in questo libro mirabile, per quanto nonscevro di difetti e d'ingenuità, i